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La battaglia del Monte Soglio 7-8-9 dicembre 1943



LA BATTAGLIA DEL MONTE SOGLIO
7 - 8 - 9 DICEMBRE 1943
di Massimo Zucchetti (ANPI – Sezione “Dante di Nanni” – Torino)

Uno dei gruppi partigiani più  consistenti che si costituirono inizialmente nella zona del Canavese fu quello al comando di Nicola Alfonso Prospero, che prese il nome di « Gruppo Soglio ». Comandante di Distaccamento  del gruppo “Boiri” e vicecomandante di Brigata, Bartolomeo Grassa, medaglia d’oro, e nonno paterno della nostra iscritta Elena Grassa.
Mentre  le  altre  bande  canavesane, sparse  e poco  armate,  non  attirarono subito l'attenzione dei  tedeschi, contro questo  gruppo  fu diretto il primo  dei numerosi e durissimi rastrellamenti con i quali i nazifascisti tentarono invano  di stroncare  la  guerriglia  partigiana. All’alba del 7 dicembre una colonna di mezzi motorizzati mosse da Cuorgnè: la colonna, forte di circa 1900 uomini e pezzi di artiglieria raggiunse Forno Canavese in mattinata. Mentre nel paese, ormai accerchiato, tedeschi e fascisti perquisivano le case alla ricerca di partigiani e renitenti alla leva, i partigiani si preparavano alla battaglia. Alla  mattina   dell'8 le truppe tedesche si mossero verso la località “I Milani”, dove erano i partigiani. Dopo aver inflitto diverse perdite ai tedeschi, e resistendo per diverse ore, i difensori stavano per assere accerchiati dai tedeschi. Il Comandante diede allora l’ordine di ritirata: il numero preponderante di tedeschi ed il loro armamento nettamente superiore non poteva lasciare scampo ai difensori, se si fossero attestati a difesa rigida. Bartolomeo Grassa in accordo con il Comandante esortò i suoi uomini a ritirarsi verso il Monte Soglio: diciassette di loro – fra cui il nipote Francesco Canella, medaglia d’argento – scelsero di resistere fino all’ultimo per permettere agli altri – fra i quali ricordiamo molti disarmati – di potersi sganciare con una marcia nella neve alta durata parecchie ore. Analogamente fece Saverio Papandrea, medaglia d’oro, nella sua postazione di mitragliatrice: “Fuggite, salvatevi! Sono solo, so nulla dei miei: venderò cara la pelle!” così incitò i compagni.[1]
Esaurita l’ultima cartuccia, completamente accerchiati, i diciotto partigiani al comando di Bartolomeo Grassa vennero catturati con le armi in pugno. Saverio Papandrea aveva aperto larghi vuoti nelle file nemiche; consumata fino all'ultima cartuccia venne sopraffatto e gravemente ferito: anziché arrendersi, si lanciò in un sottostante burrone, avvinghiato alla sua mitragliatrice. Verso le 17 la battaglia si concluse  e i 18 prigionieri vennero portati nelle cantine della Casa Littoria di Forno dove furono a lungo torturati perché rivelassero informazioni: nessuno di loro parlò.
Nel pomeriggio del 9 dicembre i partigiani vennero fucilati senza aver potuto ricevere i conforti religiosi.
Sul luogo dell’eccidio una lapide ed un monumentino ricordano i nomi conosciuti dei fucilati: Bottini Sergio, Canella Francesco, Cerisio Tommaso, Della Torre Ermanno, Di Nardi, Donald Russel, Grassa Bartolomeo, Marino Nicolò, Milano Leopoldo, Morandini Camillo, Obert Domenico, Tasic Timeus, Toro Mario, Crectoria Piero ed un altro jugoslavo il cui nome è ignoto.
Erano caduti in combattimento, il giorno 7, Marietti Pietro, Monzani Luciano, e Vironda Gambin Francesco; il giorno 8, Appino Antonio, Saverio Papandrea, e due partigiani jugoslavi di cui non si conoscono i nomi.
Per onorare la memoria di questi caduti, tutti gli anni si svolge, l’8 dicembre, una manifestazione celebrativa a cura dell’ANPI di Forno Canavese e del Comune di Forno.
Il miglior epilogo della battaglia sta nella parola del Comandante Giovanni Burlando delle Brigate Garibaldi:
“...Nei giorni  che  seguirono procedemmo , con  altri,  alla  ricostituzione della formazione (…). In  seguito, e precisamente  il 27 dicembre 1943, ci trasferimmo a Chiaves.  La lotta  partigiana continuava...”


[1] Articolo “Gli indimenticati eroi del Monte Soglio”, Sempre Avanti!, 7 dicembre 1945.


Versione integrale del documento scaricabile al seguente link:
https://docs.google.com/file/d/0B4zoX5HeBQpgTjJnbnhqNDJ1SDg/edit
Il seguente link è stato aggiornato il 2 dicembre 2013 con integrazione iconografica della Famiglia di Saverio Papandrea, e ad altro materiale pubblicistico.

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