Venerdì 15 novembre 2019 alle 10,30 è stata intitolata a Franco Antonicelli la piazzetta davati al Polo del '900 in presenza della figlia Patrizia Antonicelli, delle autorità istituzionali, degli studenti, dei cittadini e da una nostra delegazione del direttivo di sezione.
L’iniziativa è stata promossa dal Polo del ‘900 insieme al Comitato Resistenza e
Costituzione del Consiglio regionale e agli enti legati per varia
natura al lascito culturale di Antonicelli.
Franco Antonicelli (15 novembre 1902 - 6 novembre 1974)
è stato un uomo di cultura dai molteplici interessi. Nato a Voghera,
trascorre l’infanzia in Puglia. Poi si trasferisce con la famiglia a
Torino, dove frequenta il liceo classico Massimo D’Azeglio, allievo di
Augusto Monti, si laurea in Lettere e in Giurisprudenza. Antifascista, nel 1929 viene imprigionato per aver firmato una
lettera in solidarietà a Benedetto Croce, di cui resterà amico per tutta
la vita. Nel 1935 una retata della polizia fascista colpisce anzitutto
il gruppo di «Giustizia e libertà», ma vengono arrestati anche Vittorio
Foa, Giulio Einaudi, Cesare Pavese, Norberto Bobbio e lo stesso
Antonicelli, condannato a tre anni di confino ad Agropoli. Nel frattempo
diventa insegnante di lettere, precettore del piccolo Gianni Agnelli,
giornalista, editore indipendente. L’impegno antifascista si intensifica
a partire del 1943 e alla Liberazione Antonicelli è Presidente del CLN
piemontese. Torna quindi alle sue molteplici attività: giornalista
(fonda il quotidiano liberale «L’Opinione» e collabora con «La Stampa»),
editore (nel 1947 pubblica con la sua De Silva Se questo è un uomo di
Primo Levi), critico letterario, poeta, autore di teatro, dirigente RAI e
presidente dell’Unione Culturale. Attento guardiano della memoria
antifascista, nel 1968 viene eletto come indipendente nelle liste del
partito comunista al Senato, dove si occuperà anzitutto di diritti,
cultura e università.
Alcune foto della conferenza, dell'intitolazione della piazzetta e il volume "Antonio Antinicelli. Compagni di strada" a cura di Patrizia Antonicelli.
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